Si è svolto a Ca’ Michele alla presenza del sindaco di Carrara Serena Arrighi e del presidente della fondazione Ca’ Michele Riccardo Pecchia, l’incontro sul tema ‘il valore economico della cultura’. Dopo aver confermato la disponibilità a mettere a disposizione la struttura anche per altri eventi e aver ricordato che Carrara è una città con grandi potenzialità ma anche una atavica incapacità di renderle finanziariamente efficaci, Riccardo Pecchia ha chiesto se esistono davvero queste potenzialità e quali sono i motivi per cui non vengono espresse. Ha quindi passato la parola a Federico Giannini, critico d’arte e direttore del periodico ‘Finestre sull’Arte’, che ha evidenziato, quale primo argomento di attenzione, la necessità di rivedere la politica museale. Il successo di qualsiasi iniziativa, in questo campo, è nei numeri ed è necessario, per migliorare l’attrattività, che sia superata l’anomalia gestionale della mancanza del direttore artistico che potrebbe essere affiancato, se le forze finanziarie non lo permettessero, dal supporto di comitati scientifici allo scopo costituiti. Lo studio di programmi adeguati e concordati, la necessità di migliorare e riprogrammare gli allestimenti e, soprattutto, la necessità di ripartire dalle scuole, sono altre idee che potrebbero rendersi utili a migliorare la visibilità e ad aumentare il numero di visitatori. La parola è passata a Devoti della CNA, che ha ricordato quanto sia necessario non dimenticare gli artisti del territorio che hanno lavorato nell’anonimato, provare ad impegnarci per mettere a disposizione delle scuole gli spazi utilizzabili anche all’interno dei musei e prendere atto di quanto la cultura crei ricchezza occupazionale. Venturi, presidente associazione industriali, ha evidenziato quanto la cultura sia collegata all’istruzione finalizzata ai settori produttivi e che questo costituisca occupazione e lavoro. Enrico Marselli, presidente di associazione Votre, che ha sollecitato a consultare tutte le eccellenze tra i nostri concittadini disponibili, ha fatto presente che l’artista giapponese Joshin Ogata presente in aula con la consorte, ha fatto dono di un’opera alla città. Suo sogno è vedere la città viva, in grado di coinvolgere le forze economiche per valorizzare appieno le potenzialità culturali di cui disponiamo. E Zampolini, presidente cooperativa scultori Carrara, ha fatto notare quanto la mancanza di pubblicità si rifletta negativamente sulla visibilità di questa attività. Laura Bruschi, che ha portato i saluti del presidente di Fondazione Cassa di Risparmio, ha precisato che la fondazione partecipa a dare supporto alla cultura, che non è solo una serie di eventi ma un percorso per fare sistema e che comunque è doverosa la cura, soprattutto delle cose semplici che non sono meno importanti di altre. Andrea Zanetti ha sollecitato ad una riflessione: esaminare quanto sia importante mettere a sistema musei, Accademia e fondazioni anche attraverso la costituzione di una fondazione pubblica che sia in grado di indirizzare le scelte e che dovrà essere sostenuta da un ricostruito senso della comunità. Sarà necessario sostituire i vocaboli finora utilizzati con la sola declinazione del verbo generare, per ripartire da zero, azzerando le conflittualità con politiche che guardino alle nuove generazioni e costruire programmi che lascino il segno. L’assessore alla cultura, Gea Dazzi, auspica che la comunità ritrovi obiettivi comuni per uscire dalla scarsa visibilità e che si possa arrivare alla nomina di Carrara capitale italiana dell’arte contemporanea 2026. E’ necessario generare una nuova città includendo tutti coloro che sono in grado di attivare interesse sociale ed economico. Il professor Gino Cappè auspica una collaborazione con le scuole per sollecitare, attraverso la creatività degli studenti, la creazione di oggetti che potrebbero diventare decoro cittadino e che la città diventi museo a cielo aperto. L’arch. Dino Geloni augura che si riprendano le attività culturali nel centro storico e che Carrara, da città del marmo, torni ad essere città d’arte e di scultura, attuando il progetto della Gipsoteca come punto imprescindibile. Infine il sindaco, Serena Arrighi, ha fatto notare quanto sia diverso il punto di vista da chi fa cultura a chi ha esigenze economiche e quanto sia importante che la cultura diventi massa critica. E’ necessario far conoscere i nostri musei, attivarne programmazioni efficaci ed è perciò molto importante sviluppare il tema del direttore artistico per ognuno di loro, altrettanto quanto è importante un comitato scientifico. Dobbiamo attivare una comunicazione adeguata utilizzando professionalità capaci ed esperte e impegnarci per istituire una fondazione pubblica che, con meno burocrazia e più efficacia, abbia unico obiettivo l’organizzazione dell’offerta culturale. Ribadisce di non aver nessuna difficoltà a parlare e dialogare con tutti ed è ottimista sulla possibilità che il mondo possa, in un giorno prossimo, vedere la citta con gli stessi occhi con cui noi la vediamo. Ci piace riprendere la speranza della sindaca: far vedere la città con gli stessi occhi con cui noi la vediamo. Sono gli occhi di chi questi luoghi ben conosce, che è felice di percorrerne le strade sentendosi partecipe di ciò che questa città ha rappresentato nel tempo, della storia che se ne respira e che ha contribuito a farne il luogo speciale che ne è diventata.
Incontro sul valore economico della cultura a Ca' Michele promosso dal Pd
Scritto da Redazione
Politica
14 Giugno 2024
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