Si occupa delle siepi, taglia i rami, estirpa le erbacce, insomma si adopera per mantenere un decoro nel verde di Marina di Carrara. Si chiama Alessandro, ha sessant’anni, ma tutti lo conoscono come Duracel, proprio per la sua instancabile dedizione a curare piante e aiuole in una città che, fra l’altro, non è neppure la sua, visto che viene tutti i giorni da Sarzana per svolgere il suo lavoro. E, a dirla tutta, non è nemmeno il suo lavoro, o almeno, per quel che fa, pur usando scale, cesoie, rastrelli e tuti gli attrezzi del mestieri, non è pagato, né è in forza ad alcuna ditta né a Nausicaa, partecipata del comune che avrebbe anche l’incarico di curare il verde urbano. Duracel è un volontario: pare sia giunto in terra apuana per una “borsa lavoro” da operatore ecologico, ma, di certo, il compenso che prende consiste in un panino o un piatto di pasta che i cittadini di Marina, riconoscenti per il suo impegno ogni tanto gli offrono. Ma non c’è solo la gratitudine, nella storia di Duracel, purtroppo: per quanto valido e apprezzato sia il suo contributo, resta un’azione non riconosciuta da alcun ente ufficiale e non protetta da alcun tipo di assicurazione o di misure protettive. Duracel sale sulla sua scale, a volte in strade trafficate, senza protezioni né per sé, né per i passanti e comunque l’esercizio non autorizzato di un’attività anche con esiti positivi per la comunità resta al di fuori della legalità, e qualcuno l’ha fatto notare. È stato il consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano Manuel a segnalare la storia di Alessandro Duracel, sollevando contemporaneamente una serie di quesiti da sottoporre all’amministrazione di Serena Arrighi: “Il verde pubblico – ha spiegato Manuel - avrebbe bisogno di un piano e di un Regolamento con obblighi, divieti, regole e prescrizioni, capaci di disciplinarne l'organizzazione e il funzionamento di Nausicaa e dei destinatari , ma Arrighi e il PD non vogliono avere lacci e lacciuoli e quindi, ci pensa Duracel, il volontario che ama tenere pulita e armoniosa Marina di Carrara per passione . Tutti i giorni infatti armato di frustino, cesoie , scale e quant'altro, taglia le erbacce che crescono lungo la strada e rifinisce con competenza e senso del bello, le siepi . Una iniziativa che però in molti segnalano come pericolosa sia per l'uomo che, interviene anche nel bel mezzo di strade ed incroci senza premunirsi di dispositivi di protezione individuale obbligatori per la sicurezza (come guanti, occhiali, elmetto, tappi antirumore , mascherina e tuta traspirante ) ma anche per i passanti e gli automobilisti . Ci viene segnalato infatti che questo volontario tutto fare, ingombra marciapiedi e strade anche con una scala( vedi foto) e potrebbe procurarsi un infortunio mentre sta facendo un lavoro che non gli compete e per il quale non è autorizzato . Chi prende iniziative personali infatti , come tagliare erba nelle piazze oppure gli alberi lungo i cigli della strada, potrebbe essere tra l' altro anche sanzionato, come è accaduto a un uomo che è stato multato di 3000 euro per aver usato attrezzi da lavoro in un luogo pubblico senza l’apposito patentino o come è accaduto a Monza in questi gironi, doveun pensionato è stato sanzionato per 800 euro per aver riparato una buca in strada. Il volontario Duracel quindi, dopo tutto il lavoro che fa , potrebbe anche essere multato”. Manuel ha quindi rivolto un appello all'assessore Carlo Orlandi, che aveva dichiarato sulla stampa, che Duracel collaborava con Nausicaa, per invitarlo a prendersi le sue responsabilità permettendo a questa persona, che è davvero encomiabile, di organizzare in totale sicurezza il lavoro che ogni giorno svolge, in termini anche di una maggiore tutela sul territorio. In una situazione caratterizzata da scarsità di risorse economiche e di condizioni di lavoro mortificanti , occorre che Alessandro abbia l'autorizzazione per eseguire quello che fa, che indossi i dispositivi per la sua sicurezza e che venga in qualche modo ricompensato, anche magari con un rimborso spese da parte di Nausicaa o dal comune”.