Una proposta alta e coraggiosa che possa sbloccare la situazione di incompatibilità fra ambiente ed economia nelle Alpi Apuane viene lanciata in questi giorni dal Gruppo Salviamo le Apuane che conta quasi 12 mila iscritti. La proposta sarà presentata pubblicamente e discussa nel Convegno organizzato a Massa, Palazzo Ducale, in Sala della Provincia 11 maggio ore 10. La proposta che il Gruppo Salviamo le Apuane lancia nel pieno della campagna elettorale europea e comunale è di prendere atto della divisione delle Apuane in due grandi aree: una, di Carrara, dove l'escavazione del marmo ha compromesso l'ambiente in modo praticamente irreversibile, dove si cava la stragrande parte del marmo e dove è, di gran lunga, il numero più alto di cavatori; l'altra, le Apuane nel Parco delle Apuane dove l'attività occupazionale primaria è legata al turismo e dove le cave sono eccezioni che incidono un territorio integro e di straordinaria bellezza. La proposta prevede che l'escavazione del marmo venga collocata esclusivamente nei bacini marmiferi del Comune di Carrara, e continui come entità industriale. Ciò comporta che le cave fuori da Carrara e nei comuni del Parco Apuane vadano a chiusura. Che sia resa operativa la Legge Regionale numero 35 che impone di lavorare localmente il 50 per cento del marmo escavato e potenziare, riaprire, attivare laboratori di lavorazione del Marmo di Carrara (quello cavato a Carrara, come Marchio da affermare nel mondo) nei comuni del Parco (fuori di Carrara) che hanno visto chiudere le loro cave, assorbendo nella lavorazione i cavatori che operavano nell'estrazione. “In questo modo - dicono dal gruppo Salviamo le Apuane - si potrà salvare l'ambiente del Parco delle Apuane chiudendo le cave nel suo territorio, senza avere diminuzioni occupazionali né a Carrara né altrove. Per questo il titolo del Convegno sarà "Salviamo le Apuane ed il Lavoro apuano". Salviamo le Apuane sta invitando tutte le forze politiche, sindacali, civili, sociali, religiose delle Apuane, la Regione Toscana, le Province, i Sindaci e Presidenti (a partire da Andrea Tagliasacchi, presidente del Parco), le associazioni ambientaliste e di categoria di lavoro ad un incontro che non sarà una manifestazione ma un primo passo verso un Laboratorio per il futuro delle Apuane.