"Salvare la Croce Bianca significa salvare una parte dell'anima della nostra città. Dalla fine del 1800 la Croce Bianca di Massa, con i suoi volontari ed i suoi equipaggi ha assistito, curato, salvato e soccorso decine di migliaia di massesi e di abitanti della nostra provincia. Ed è per questo che ora, tutti noi, cittadini ed Istituzioni abbiamo l'obbligo morale di soccorrerla e rianimarla.
A tal proposito, questa mattina, una piccola delegazione composta dal dipendente autista della pubblica assistenza Ricci Enrico e dal soccorritore di livello avanzato Domenico Piedimonte è stata accompagnata dal consigliere comunale Antonio Cofrancesco al cospetto di sua eccellenza il Prefetto, del Questore di Massa Carrara e di altre autorità.
C'è stata una ampia disponibilità all'ascolto ed all'approfondimento del problema da parte di tutti.
E' stato spiegato alle autorità che, i soccorritori vengono formati per rianimare le persone senza perdere mai la speranza. Fino allo sfinimento fisico del soccorritore stesso e del suo equipaggio le manovre di rianimazione non vengono terminate. Ed è con questo spirito che volontari e dipendenti si stanno adoperando per tentare un salvataggio in extremis.
La delegazione ha potuto esporre alle autorità presenti che secondo loro per la Croce Bianca di Massa nulla è ancora definitivamente perduto. Perchè la Croce Bianca è proprietaria di un immobile il cui valore è verosimilmente il doppio di quello del debito bancario (per il quale vi è iscritta ipoteca) e perchè i grandi debiti rateizzati con ex Equitalia di importo verosimilmente superiore ai 10 mila euro mensili possono essere rimborsati tramite la legge 3/2012 sul sovraindebitamento. Sfruttando questa legge che si pone come obiettivo più importante quello di mettere il debitore nelle condizioni di pagare in un lasso di tempo molto più lungo di quello che normalmente viene concesso dalle banche, dall'Inps o dalla ex Equitalia c'è la speranza di rimettere sui giusti binari. Cioè la legge che ha consentito ad alcune associazioni partitiche o calcistiche di dilazionare i propri debiti per oltre 50 anni.
La pubblica assistenza Croce Bianca Massa è anch'essa una associazione e questa strada non sembra che non l'abbia mai esplorata. E per questo, anche se del tutto inusuale, tra i volontari vive la speranza che anche una Istituzione come il Presidente del Tribunale di Massa possa dare conforto sulla possibilità che un percorso simile possa tentarlo anche la nostra associazione.
Per quel che è dato sinora sapere, sembra che il mancato regolare pagamento di una rateizzazione decennale fatta con ex Equitalia, abbia portato al blocco del conto corrente. E da questo l'impossibilità sopravvenuta di poter anche solo far benzina ai mezzi di soccorso e di traporto.
Una situazione che già in questi giorni si è riverberata sulla pelle dei nostri concittadini che senza la Croce Bianca a pieno regime hanno dovuto attendere ambulanze provenienti da Viareggio per delle semplici dimissioni con trasporto dal Noa a Montignoso.
Non tutti i 12 dipendenti che verrebbero licenziati avrebbero la possibilità di usufruire della NASpI per 24 mesi. E tra essi ci sono quelli che soli due anni fa, all'arrivo del mostro COVID-19, la città riteneva i propri “Angeli”. Quelli che, seppur con il terrore negli occhi, hanno messo a rischio la propria vita sulle “ambulanze COVID”.
Rianimare la Croce Bianca sembra quindi possibile più che un sogno. Per ora, alcuni volontari e dipendenti teniamo vivo quel flebile segno di vita nella speranza che con l'amore di una intera comunità aiutata dalle istituzioni riesca a compiere il miracolo".