“Patente ritirata immediatamente”: basta una pasticca e torni a piedi | Migliaia di patenti bruciate

Guidare automobile

Guidare automobile- Foto di Tobi da Pexels-LaGazzettadiMassaeCarrara.it

Le regole da rispettare quando ci si trova alla guida di un’automobile sono tante e alcune includono il rispetto di normative che riguardano l’assunzione di farmaci salvavita: ecco quello che non tutti sanno.

Ogni anno in Italia migliaia di persone rischiano il ritiro immediato della patente per un motivo che in pochi conoscono e che riguarda un disturbo non particolarmente diffuso, ma per il quale è prevista una terapia specifica.

Si tratta dell’epilessia, che è tenuta sotto controllo attraverso l’assunzione di farmaci antiepilettici: questa circostanza prevede la comunicazione obbligatoria alla Commissione medica locale.

L’epilessia, malattia neurologica che colpisce circa 500.000 persone nel Paese, comporta crisi con perdita di coscienza o convulsioni, condizioni che spesso risultano incompatibili con la guida in sicurezza.

Eppure, molte forme di epilessia sono compatibili con il rilascio o il rinnovo della patente. Bisogna, però, sapere che è necessario rispettare criteri precisi e rigidi. Per poter ottenere l’abilitazione alla guida serve l’approvazione formale di una Commissione medica, che valuta caso per caso in base alla normativa aggiornata. L’esame può anche portare al ritiro della patente.

Epilessia e patente di guida: quali sono i casi in cui le due condizioni sono compatibili

Fino a qualche tempo fa, per ottenere o rinnovare la patente, bisognava dimostrare di aver trascorso due anni senza crisi epilettiche. Attualmente ne basta solo uno, ma è sempre necessario il parere di un neurologo di una struttura pubblica, che compila un modulo specifico per la Commissione medica. Ci sono alcune eccezioni da prendere in considerazione. Ad esempio, se le crisi si manifestano solo durante il sonno, oppure non compromettono la coscienza o i movimenti, la patente può essere concessa dopo un’osservazione di dodici mesi.

Quando le crisi sono isolate o sono provocate da fattori identificabili e non ripetibili, la guida può essere consentita. La situazione cambia se, dopo un lungo periodo di stabilità, il paziente sospende la cura senza parere medico e la malattia si ripresenta. In questi casi il divieto di guida scatta per tre mesi, ma è necessario riprendere subito la terapia.

Farmaci antiepilettici
Farmaci antiepilettici- Foto di Anna Shvets da Pexels-LaGazzettadiMassaeCarrara.it

Farmaci antiepilettici e validità della patente: cosa dicono le normative di riferimento

Dopo dieci anni senza crisi epilettiche e senza terapia, si può essere dichiarati clinicamente guariti e non si è più soggetti a vincoli per la guida. Più delicato il caso di chi non ha crisi da almeno cinque anni ma assume ancora farmaci: qui decide la Commissione medica, che può estendere la validità della patente oltre i normali due anni.

La normativa di riferimento è il Decreto del Ministero dei Trasporti del 27 dicembre 2010, integrato dal D.Lgs. del 18 aprile 2011 e dalla Circolare del Ministero della Salute del 25 luglio 2011. Queste sono le leggi che deve conoscere bene chi soffre di epilessia e non vuole rischiare il ritiro della patente.