Allerta spiagge, avvistato pesce mostruoso: respira aria dalla bocca e cammina sulla terraferma | Un film dell’orrore

Una specie di pesce rappresenta un grande pericolo per la biodiversità marina - Lagazzettadimassaecarrara.it - foto Canva
Un inquietante mostro marino si aggira tra le spiagge: ecco come identificarlo e quali sono le azioni da intraprendere se si avvista.
Un pesce alquanto pericolo sta allarmando milioni di bagnanti, che hanno cominciato ad affollare le numerose spiagge. Le sue caratteristiche sono tali da renderlo una sfida senza precedenti per la fauna locale.
Originario dell’Asia, è già arrivando sulle coste del continente americano e tra poco potrebbe essere intravisto anche sul litorale italiano. Questa specie non solo si aggira nei fiumi e nei laghi, ma ha l’incredibile capacità di vivere anche sulla terraferma, quindi lontano dall’acqua.
Non è tutto perché è in grado di farlo per diversi giorni, alla ricerca di nuove fonti d’acqua. Si chiama Channa Argus, ovvero la testa di serpente settentrionale, e una volta adulto, può raggiungere una lunghezza di ben un metro. Ma non è questo che ha messo in allarme gli esperti. Ci sono altre caratteristiche che presentano una vera minaccia per l’ecosistema.
Sta arrivando la testa di serpente settentrionale: ecco perché è così temuto
Il Channa argus riesce a respirare come un essere umano, un’abilità che gli consente di trascorrere giorni interni fuori dall’acqua. Una caratteristica decisamente anomala per un pesce, ma è proprio questo che lo rende unico nella sua specie.
D’altro canto, secondo gli esperti rischia di compromettere gravemente la biodiversità, non solo per la sua aggressività come predatore, ma anche per la sua resistenza a condizioni estreme che eliminerebbero la maggior parte delle specie autoctone.

Una minaccia silenziosa ma feroce
La di serpente settentrionale, oltre a consumare piccoli pesci, crostacei e altri organismi acquatici, ha una sorprendente capacità riproduttiva e è capace di adattarsi ad ambienti a bassa ossigenazione grazie al suo sistema respiratorio, aumentando così l’impatto negativo che ha sugli ecosistemi invasi. Questa situazione non fa altro che alterare profondamente l’equilibrio della biodiversità acquatica.
Ma come si fa ad identificarlo? Anche se può essere facilmente confuso con specie autoctone, il Channa Angus ha la pinna anale molto più lunga della specie invasiva e non presenta una macchia scura sulla coda. Anche se l’eradicazione totale sembra improbabile, la collaborazione pubblica è fondamentale per contenere la sua diffusione.