FALLITA – La perla italiana dell’automotive fa crac: 6.000 dipendenti a casa | Blindati i cancelli agli stabilimenti, fine impressionante

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Se lavori in questa azienda rischi di perdere il lavoro, situazione gravissima nel mondo automotive: ecco cosa è successo
Molto spesso ci occupiamo di alcune informazioni che preoccupano molto nostri lettori soprattutto se lavorano in un determinato settore che, soprattutto in questo periodo, si sta incrinando molto e sta divenendo un problema per tutti: tra questi vi è proprio quello delle automotive, ossia un processo che lascia tutti senza parole e che fa acqua da tutte le parti. Andiamo a vedere cosa è successo di recente, tutti i dettagli e le curiosità di questa industria che sta per fallire.
Da anni, alcuni lettori, puntano a volerne sapere sempre di più circa i processi dell’industria italiana che riguarda il mondo delle automobili. Infatti, una di queste è proprio un’azienda che ha scritto la storia del settore automotive italiano, esportata in tutto il mondo come simbolo dell’eccellenza tecnologica tricolore.
Questo è stato anche il fiore all’occhiello del nostro saper fare, della manifattura evoluta, della meccanica di precisione. Il brand è stato conosciuto da nord a sud, fino al centro e fino dall’altra parte del mondo, toccando gli Stati Uniti D’America.
Andiamo a veder, però, come mai questa azienda oggi è sull’orlo del fallimento cn un buco da 4,9 miliardi di dollari. Un colosso in ginocchio divorato da speculazioni finanziarie, cessioni opache, incapacità politica e indifferenza generale.
Fallimento di un’azienda italiana famosissima: ecco qual è
Purtroppo, questa azienda nonostante abbia fatto la storia negli anni, racconta un’amara verità ossia come il patrimonio italiano sia stato svenduto a investitori stranieri più interessati al ritorno a breve che alla crescita sostenibile. Oggi tutti pagano il conto, soprattutto i dipendenti, di questa cessione che poteva fermarsi grazie alla golden power.
La notizia arriva dagli USA, dove l’azienda di Magneti Marelli ha presentato istanza di fallimento presso il Tribunale del Delaware, con un’esposizione debitoria di 4,9 miliardi di dollari. L’azienda fondata nel 1919 era diventata un dei colossi mondiali nella componentistica auto; nel 2019, però, ha pensato bene di venderla ai giapponesi di CK – Calsonic Kansei per 6,2 miliardi di euro, senza che lo Stato italiano muovesse un dito, nessuna tutela nulla di nulla.

La situazione in Italia
In Italia, la situazione è drammatica: più di 6.000 lavoratori coinvolti in crisi da anni come quello di Sulmona con 460 dipendenti, già da tempo sotto contratto di solidarietà.
Gli esuberi sono aumentati da 85 a 147 e i sindacati chiedono un intervento urgente del Governo.