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Scritto da Vinicia Tesconi
Cultura
13 Marzo 2024

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È stata presentata  nella mattinata del 13 marzo l’edizione 2024 del festival Con-Vivere alla presenza del sindaco di Carrara Serena Arrighi, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Enrico Isoppi, della direttrice del festival Emanuela Mazzi e del consulente scientifico della 19esima edizione il professor Mauro Ceruti. Alla presentazione, che si è tenuta nella sala conferenze di Palazzo Binelli a Carrara, hanno partecipato in rappresentanza degli enti partner del festival, Matteo Venturi per la Camera di Commercio e la Fondazione Marmo, Vincenzo Genovesi dell’ufficio Scolastico Territoriale Toscana nord ovest, il professor Roberto Rocchi dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e Roberto Dell’Amico presidente della Progetto che cura l’organizzazione del festival. “Abbiamo mantenuto la scelta di affidare la direzione scientifica del festival ogni anno a una figura diversa  ha detto Enrico Isoppi - dopo la morte del professor Remo Bodei, che rivestì quel ruolo per 14 anni, e devo dire che è una decisione positiva perché contribuisce ad ampliare la squadra di Con-Vivere di anno in anno, visto che gli ex direttori scientifici continuano a far parte integrante delle edizioni successive a quella da loro diretta, arricchendo, sotto tutti i punti di vista, l’offerta della manifestazione. Il tema di quest’anno sarà il cambiamento, che ben si ricollega al percorso delle ultime edizioni passato dalla “Cura” a “ Tracce”,  all’”Umanità”. Con l’edizione numero 19 di con-vivere cercheremo di capire a che punto sono oggi quelle tematiche e lo faremo nel modo consueto di Con-Vivere, con gli approfondimenti di scienziati, politici, letterati economisti e anche con l’aiuto dei giovani che, anche quest’anno lavoreranno nel festival, mantenendo sempre vivo lo spirito del festival che è quello di portare la riflessione su grandi tematiche nelle piazze e nelle strade, alla portata i tutti e non di relegarle a luoghi protetti e inaccessibili”. Il sindaco Arrighi ha ringraziato e salutato tutto il team di Con-Vivere: “Il festival è un successo del territorio, non solo della città e ne siamo molto orgogliosi perché ci caratterizza e anima tutta la città. Tutti lo aspettiamo perché veicola anche un ritorno economico importante. Il suo grande valore sta nei contenuti e nel fornire occasione di riflessione e di apprendimento attraverso i contributi di grandi nomi della cultura. Il tema di quest’anno è bellissimo sia per chi come me, vede nel cambiamento una possibilità di crescita, sia per chi ne è impaurito e teme di dover lasciare la propria comfort zone. La realtà è in continuo cambiamento, tuttavia, e lo sarà sempre di più”. Hanno portato i saluti degli enti rappresentati anche Matteo Venturi, Roberto Rocchi e Vincenzo Genovesi, ribadendo come la collaborazione con Con-Cicere sia considerata un onore da ogni partner della manifestazione. Emaunela Mazzi ha spiegato la foto che costituirà il manifesto della 19^ edizione di Con-Vivere: “Si tratta di una foto di Mimmo Iodice nella quale è ritratta la testa della statua di Demetra dea della terra , della natura e dell’agricoltura. La dea sembra guardare nell’obiettivo e il suo volto è sorretto da una mano che cerca di ricomporre i due frammenti in cui è divisa. L’immagine rappresenta il passaggio fondamentale che prelude ad ogni cambiamento che è quello di cambiare sguardo e punto di vista sulle cose nel tentativo di ricomporre una lacerazione”. Mazzi ha anche spiegato che la collaborazione con il professor Mauro Ceruti è partita dalla lettura del suo ultimo libro: “Umanizzare la modernità” edito da Raffaello Cortina Editore e uscito nel 2023, e dalla segnalazione della direttrice scientifica della precedente edizione, professoressa Laura Boella.

Mauro Ceruti è  Professore Ordinario di Filosofia della Scienza e Direttore del Centro di Ricerca sui Sistemi Complessi (CRiSiCo) presso l'Università IULM di Milano. Nello stesso Ateneo è stato Prorettore Vicario, Prorettore alla Transdisciplinarità e Direttore della PhD School for Communication Studies. È stato Ricercatore presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Ginevra e presso il CNRS a Parigi. È stato Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Milano-Bicocca e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bergamo. Senatore della Repubblica nella XVI Legislatura. I suoi libri sono tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, rumeno, turco. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il tempo della complessità (2018);  Sulla stessa barca (2020); Abitare la complessità. La sfida di un destino comune (2020); Umanizzare la modernità. Un modo nuovo di pensare il futuro (con Francesco Bellusci, 2023). A dicembre 2023 è uscito un volume interamente dedicato alla sua filosofia, con numerosi contributi di studiosi: La danza della complessità. Dialoghi con la filosofia di Mauro Ceruti, a cura di Luisa Damiano e Francesco Bellusci, con una prefazione di Edgar Morin.

“Mi sono sentito subito a casa nell’organizzazione di questo bellissimo festival che si distingue dagli altri perché si presenta come risultato di grandi sinergie sul territorio – ha dichiarato il professor Ceruti – Nel tempo della globalizzazione in cui viviamo, i risultati più efficaci nella riflessione sul mondo arrivano da realtà di provincia e di periferia, che non sono più ai margini ma centralissime,  perché  da queste maggiormente partono le forze propulsive del cambiamento. Il nostro tempo è stato definito in tanti modi, ma sempre in negativo: post moderno, post industriale, post secolare. Questo indica che le cose sono cambiate molto in fretta. Il mondo in cui mi sono formato io è completamente diverso da quello di oggi, e la mia generazione ha dovuto cambiare paradigma ed elaborare nuovi modi di vedere le cose per stare al passo coi tempi. Oggi viviamo un tempo di cambiamento, ma diverso dal passato, perché le cose non sono mai cambiate così in fretta e radicalmente. Tutto questo genera due atteggiamenti prevalenti che non aiutano e cioè il catastrofismo e l’eccesso di ottimismo. Tra queste due posizioni c’è un grande cambiamento culturale che proveremo a spiegare in questo festival analizzando il cambiamento dalla terra all’animo umano. Dobbiamo riumanizzare il modo con cui ci incontriamo nella vita tenendo conto che la differenza la fa la nostra umanità e la nostra capacità di ascolto dell’altro”.

L'edizione 2024 di con-vivere Carrara Festival, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, si terrà dal 5 all' 8 settembre. Il festival ha avuto come suo fondatore e curatore per quattordici edizioni Remo Bodei. Dal 2020 il festival si avvale della collaborazione di un consulente scientifico, di alto profilo, scelto ogni anno sulla base del tema: Chiara Saraceno ha curato l'edizione "diritti", Telmo Pievani il programma 2021 dedicato a "cura", Maurizio Ferraris l'edizione 2022, "tracce", Laura Boella, l'edizione 2023, "umanità". L'edizione 2024 avrà come tema "cambiamento" e vedrà la consulenza scientifica di Mauro Ceruti. La direzione del Festival è come negli anni scorsi di Emanuela Mazzi. Il "panta rei" di Eraclito descrive l'inarrestabile divenire delle cose: tutto è in movimento, cambia e si trasforma. Nell'evoluzione delle società umane individuiamo sia continuità di lungo periodo sia discontinuità profonde. Alcuni fenomeni ci connettono direttamente ai nostri antenati, se non addirittura ai primati e agli ominidi. Altri mutamenti invece sono più recenti, ma talmente incisivi o repentini e imprevedibili da rivelarsi incomprensibili per chiunque sia nato qualche anno dopo. Cosa cambia (e come), cosa si mantiene stabile (e come)? Ci sono meccanismi che spiegano o prevedono questi cambiamenti o la dinamica rimane incomprensibile se non a posteriori? Come le società umane hanno nel tempo risposto alle trasformazioni e ai mutamenti più significativi? Come invece si determinano le continuità, anche nella forma di conformismi e stereotipi? Viviamo un tempo di molteplici crisi, pandemia, guerre, clima, che ci rivelano che tutto è connesso e in relazione. Rispetto a ciò, il cambiamento appare come qualcosa di auspicabile: un cambiamento culturale, come necessità cioè di un mutamento di paradigma, di percezione, di valori, di pensiero, in grado di farci assumere uno sguardo in prospettiva, un punto di vista lungimirante, per comprendere la complessità e orientarsi verso un futuro possibile. L'immagine scelta per raffigurare il tema di questa edizione è una fotografia di Mimmo Jodice dal titolo "Demetra", che ritrae la testa di una statua romana del I secolo d.C. rinvenuta a Ercolano e raffigurante Demetra, dea della terra, della natura e dell'agricoltura, deturpata da una lacerazione che le attraversa la guancia destra; è inquadrata mentre una mano la solleva ricomponendola con il frammento mancante davanti all'obbiettivo del fotografo. Per l'edizione 2024 di con-vivere, la forza dell'immagine che Mimmo Jodice ha gentilmente concesso al festival, invita a interrogarci su cosa significa "cambiamento": ogni cambiamento passa innanzitutto da un mutamento di sguardo e di prospettiva che cerca di ricomporre eventuali lacerazioni e riconnetterci alla dimensione naturale. Con-vivere Carrara Festival, che ad ogni edizione registra più di 25mila  presenze, nasce allo scopo di analizzare e condividere i temi legati alla convivenza fra identità e diversità culturali, religiose, politiche nell'ambito della società attuale. Ogni anno il quadro generale rappresentato dal festival con-vivere viene approfondito secondo un taglio specifico e sviluppato in un ricco programma che prevede solitamente oltre settanta appuntamenti fra conferenze, dibattiti e confronti diretti con specialisti di livello nazionale e internazionale, integrati e coordinati con mostre, spettacoli teatrali, laboratori, rassegne di cinema, musica e gastronomia. Il festival è sostenuto e promosso da un Comitato per il festival con-vivere, costituito da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti, Camera di Commercio Toscana Nord Ovest, Fondazione Marmo Onlus.

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