Il libro 'Partigiani non santi ma combattenti' di Corrado Leoni (Edizioni Kimerik) è stato presentato in una conferenza stampa al Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso. Insieme all'autore hanno partecipato il consigliere regionale Giacomo Bugliani, la segretaria dell'Ufficio di presidenza Federica Fratoni, il consigliere regionale Mario Puppa, la professoressa Enrichetta Dallari. I protagonisti di questo romanzo, che si muovono tra l'Appennino Tosco-Emiliano, le Alpi Apuane, lungo la linea Gotica, si possono ritrovare nei racconti e nella storia di tutti coloro che hanno combattuto affinché in Italia tutti i cittadini abbiano pari dignità sociale e siano considerati eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. "E' un pezzo di storia del nostro paese e in particolare di questo territorio - ha detto il consigliere regionale Giacomo Bugliani – che presentiamo in Consiglio regionale. Il libro di Corrado Leoni offre uno squarcio di luce su un periodo complesso, soprattutto per le popolazioni che vivevano lungo la linea gotica. Una storia collettiva che si articola nella storia individuale dei suoi protagonisti, colti nella loro umanità che riescono a muovere la storia attraverso il loro impegno e la loro lotta. I partigiani sono figure reali, combattenti, animati da grandi ideali, dal desiderio di libertà, rivendicazione dei valori individuali dell'individuo, un libro che racconta tante storie riunite abilmente nella storia universale del nostro paese. Una nazione che ha vissuto tante stragi, ma con questo libro si pone l'attenzione sul valore della memoria, perché ricordare il passato ci permette di non ripetere gli stessi errori, non ripetere un percorso di dolore e devastazione come quello che ha accompagnato la seconda guerra mondiale". "Un libro frutto di tante riflessioni. Si studia la storia, ma ci si ferma poco a riflettere - ha detto l'autore Corrado Leoni - e da bambino ho vissuto attraverso il racconto dei miei le avventure di questi strani personaggi che erano i partigiani. Coloro che hanno fatto la resistenza era gente comune, non eroi, gente che lavorava di giorno e la sera andavano a combattere. L'idea che voglio comunicare che non era partigiano soltanto chi combatteva e faceva saltare i ponti, ma anche i parenti e le persone che li proteggevano". "Nel 2024 ci sono due ricorrenze importanti: gli ottanta anni dalla resistenza - ha detto la consigliera regionale Federica Fratoni - e non dobbiamo dimenticare che la Toscana pagò un prezzo altissimo di vittime civili, a partire dalla strage di Stazzema. E poi ci sono i cento anni dall'assassinio di Giacomo Matteotti, con il quale il fascismo mostrò il suo volto più feroce. Il 2024 ci impone una riflessione che riguarda il passato, la storia, ma coinvolge anche l'attualità dei nostri tempi connotati da guerre e da odio. Testimoniare e ricordare la resistenza oggi è ancora importante, per lanciare un messaggio di speranza ai giovani che, leggendo l'opera di Leoni, possono trovare parole di pace e un modo per costruire un mondo migliore."
Il punto di vista del romanzo è "basso", nel senso proprio del termine. Il rumore sferragliante di una bicicletta, le suole consunte sul selciato di una strada di campagna, il dorso di un mulo. Un romanzo corale di persone semplici e per questo straordinarie. Persone umili che vivono ai margini della società ma che d'un tratto diventano protagoniste della grande Storia. In fondo è il loro sacrificio che ha reso possibile la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. "Una testimonianza del valore dell'opera di Corrado Leoni - ha detto la professoressa Enrichetta Dallari - che aggiunge altri punti di vista originali e non comuni sulla rilettura della resistenza, sperando che possa contribuire ad una lettura nuova e profonda della nostra storia." Come scrive il critico Gianfranco Natale: "Il dramma di questi territori sarebbe potuto piombare nell'oblio, in mezzo alle tante stragi e agli eccidi che hanno costellato il nostro paese, e invece, grazie alla memoria storica e anche a questo romanzo, questo pathos diventa una cicatrice dolorosa che unisce istanze e valori democratici e antifascisti che ancora oggi viviamo e di cui abbiamo necessariamente bisogno". Corrado Leoni nasce a Dro (Tn) il 25 settembre 1942. Frequenta il liceo classico e si diploma a Trento. Lavora in Germania presso la VDO-Siemens, dove viene eletto nel Consiglio di fabbrica. Negli anni Settanta lavora presso l'ENAIP, nella formazione professionale a Trento, e diventa direttore ENAIP a Francoforte sul Meno per la formazione professionale degli emigrati italiani. Consegue la laurea in Economia politica presso la Facoltà di Economia e Commercio di Trento. Entra di ruolo nelle scuole superiori della provincia di Genova per l'insegnamento di Economia aziendale, che svolge negli istituti tecnici commerciali di Genova, Chiavari e Rapallo. Dal 2002 vive a Casola in Lunigiana (MS), comune di nascita della moglie Reana. Ha pubblicato diverse opere con varie case editrici.
