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Scritto da Redazione
Economia
25 Marzo 2024

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Il 2023 ha visto rallentare l'export delle provincie di Lucca e Pisa, mentre Massa-Carrara ha segnato un aumento a doppia cifra grazie alla meccanica, il cui andamento è però fortemente legato al ciclo di fatturazione di grandi commesse. La Toscana, nello stesso periodo, è cresciuta del 5,6 per cento grazie al forte sviluppo della farmaceutica e dell'anomala crescita della voce residuale merci di bordo, nazionali di ritorno e respinte. Stabili, invece, le vendite all'estero dell'Italia nel suo complesso. L'arretramento dell'export ha colpito molti comparti tradizionali delle tre province anche se è importante sottolineare che alcuni venivano da un periodo di straordinaria espansione. Questi, in sintesi, i risultati dell'analisi dei dati Istat sul commercio internazionale elaborati dalla camera di Commercio delle Toscana Nord-Ovest e l'Istituto Studi e Ricerche (ISR)

"Ciò che emerge dall'analisi dell'andamento dell'export, al netto di alcune circostanze specifiche, non ci soddisfa appieno. - afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest -  Si tratta di un rallentamento non necessariamente legato a problemi specifici dei nostri territori ma che piuttosto riflette una situazione più ampia, con alcune difficoltà che coinvolgono le principali destinazioni delle nostre produzioni così come il fatto che in passato sono stati toccati valori record. Tuttavia il nostro impegno rimane quello di sostenere le imprese locali nella loro presenza sui mercati internazionali. Anche nel 2024, continueremo a offrire percorsi di accompagnamento all'export e contributi per partecipare a fiere internazionali."

Nel 2023, la provincia di Massa-Carrara ha registrato un record nelle esportazioni, sfiorando i 2,7 miliardi di euro: +15,9 per cento rispetto all'anno precedente. Tuttavia, questo risultato è stato determinato principalmente dalla meccanica (il cui andamento, come noto, è strettamente legato al ciclo di fatturazione delle grandi commesse). Al netto della meccanica, l'export provinciale avrebbe segnato una diminuzione. L'incremento nel settore meccanico ha coinvolto diversi sotto-settori, tra cui le macchine di impiego generale che hanno registrato un aumento significativo (+37,2 per ento) soprattutto in Cina e in nuovi mercati come Nigeria e Indonesia e le altre macchine di impiego generale (+44,4 per cento, macchine per industria chimica, petrolchimica e petrolifera). Parallelamente, nel lapideo, che rappresenta una parte significativa delle esportazioni, si è registrata una contrazione, con una diminuzione delle vendite sia per le pietre da taglio o da costruzione lavorate (-10,2 per cento) sia per il materiale grezzo (-7 per cento). Anche la cantieristica, che "soffre" del ciclo di produzione e fatturazione delle commesse e dei valori elevatissimi toccati nel 2022, ha registrato una netta diminuzione (-36,4 per cento). Gli Stati Uniti (+85,6 per cento) e la Cina (+22 per cento), grazie alla meccanica, sono i principali mercati di destinazione dell'export apuano, seguiti da Qatar, India, Canada, Nigeria e Indonesia.

Il 2023 ha visto una flessione del 4,5 per cento dell'export pisano rispetto all'anno precedente. Una caduta che, tuttavia, deve essere notevolmente ridimensionata considerando che il 2022 era stato il record da quando esiste la rilevazione. Nonostante questa contrazione, il valore assoluto delle esportazioni pisane ha superato i tre miliardi e settecentomila euro di valore. Tutti i principali settori dell'economia pisana hanno subito una contrazione. In quelli legati alla moda, il pelli-cuoio ha subito una flessione del 9,7 per cento nel 2023, riflettendo le sfide dell'industria conciaria sul fronte dei costi e della domanda. Anche le calzature hanno registrato una diminuzione dell'8,7 per cento nelle esportazioni. Tra i settori in difficoltà troviamo i cicli e motocicli che, pur mantenendo la prima posizione a livello provinciale con il 23 per cento del valore complessivo delle merci esportate, arretrano del 4,6 per cento. Anche la chimica ha subito una contrazione del -25,3 per cento. Segnali positivi, invece, nella meccanica che ha mostrato una crescita del 2,3 per cento e anche l'industria farmaceutica ha visto una crescita del 2 per cento.

Nel 2023, nonostante il rallentamento, la Germania (-7,9 per cento) rimane la principale destinazione con oltre mezzo miliardo di euro di merci esportate. La Francia, secondo mercato di sbocco, ha visto una flessione dell'1,5 per cento. Austria, Romania e Turchia, hanno invece registrato una crescita. Al di fuori dell'Europa, gli Stati Uniti hanno registrato una diminuzione del 9,7 per cento, mentre la Cina ha subìto una contrazione del 15 per cento

La nota completa di grafici e tabelle per ciascuna delle tre province è allegata a questo comunicato stampa ovvero scaricabile dal sito www.isr-ms.it.

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