Agenzia delle Entrate, ti spulciano tutte le causali: se scrivi questo nel bonifico ti bloccano il conto | Il controllo è automatico

Per non finire nel mirino dell'Agenzia delle Entrate, ci sono alcune parole che non dovrebbero essere inserite nella causale di un bonifico - Lagazzettadimassaecarrara.it
Quando si procede all’invio di un bonifico, è importante non inserire una serie di determinate parole se non si vuole finire nei guai.
Oggigiorno il bonifico viene utilizzato regolarmente da decine di milioni di italiani, diventando negli ultimi anni uno dei mezzi di pagamento più utilizzati, sia tra per le transazioni tra privati che per quelle commerciali.
Per chi non avesse ancora familiarità con il suddetto, si tratta di un metodo che permette di trasferire del denaro da un conto corrente ad un altro. Per procedere all’invio di un bonifico, è importante inserire una serie di dati differenti, tra cui i dati del beneficiario (es. nome e codice IBAN), l’importo da trasferire così come la causale, ovvero il motivo per il quale si invia il denaro.
A questo proposito, ci sono alcuni errori che non si dovrebbero mai commettere, o meglio, esiste una lista di parole che non devono mai essere inserite nella causale di un bonifico, pena il possibile blocco del conto. Ma scopriamo quali sono.
La causale
Prima di inviare un bonifico, è buona cosa assicurarsi che i dati inseriti siano corretti in modo tale da non incorrere in spiacevoli conseguenze. Molti però non prestano abbastanza attenzione alla causale, che non deve contenere alcune parole e/o frasi, altrimenti l’Agenzia delle Entrate potrebbe intervenire e procedere ad un controllo e ad una eventuale chiusura del proprio conto bancario.
Inoltre, si ricorda che la causale non deve superare i 140 caratteri e sebbene non sia obbligatoria, è uno strumento utile per tenere traccia dei vari trasferimenti di denaro e anche nel caso in cui si venga contattati dall’Agenzia delle Entrate. Infatti l’assenza di una causale può determinare “una presunzione sfavorevole” per la persona che ha eseguito il bonifico.

Le parole vietate
Alcune parole di suo quotidiano potrebbero far scattare un allarme sui sistemi di controllo automatico degli istituti bancari e dell’Agenzia delle Entrate, poiché potrebbero rimandare ad attività di natura illecita. Ecco perché non si dovrebbero inserire all’interno della causale di un bonifico. Tra queste troviamo la parola “contanti”. Sebbene possa sembrare assurdo dato che il bonifico viene effettuato per trasferire una somma di denaro da conto ad un altro, la suddetta potrebbe far pensare ad un’attività in nero o non dichiarata.
“Regalo” o “donazione” sono altre due parole “vietate” poiché in alcuni casi si ha a che fare con una transazione che richiede dei documenti ben specifici per essere considerata tale. Anche “prestito” è off-limit in quanto può far pensare ad un trasferimento illecito. Per ovvi motivi sono bannate anche le seguenti parole: “pagamento in nero”, “droga”, “scommesse”, “terrorismo” e “corruzione”. Detto ciò si consiglia di essere chiari quando si scrive la causale delineando con precisione lo scopo del bonifico.