Sanità: oggi 22 maggio sciopero per denunciare una situazione ormai insostenibile | Presidio in piazza del Duomo

RSA - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pixabay)
Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil scendono in campo al fianco dei lavoratori nella Sanità privata: oggi il personale aderente incrocia le braccia in Toscana.
Oggi, giovedì 22 maggio, i lavoratori della Sanità privata convenzionata accreditata e delle RSA in Toscana, ovvero circa 10.000 operatori, partecipano a uno sciopero nazionale indetto da FP Cgil, Cisl FP, e Uil FPL.
La mobilitazione generalizzata ha lo scopo di denunciare il mancato rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da oltre 6 anni per la Sanità privata, e da 12 per quanto concerne le RSA.
Una situazione che, inevitabilmente, implica la stagnazione dei salari, carichi di lavoro crescenti e la mancanza di tutele aggiornate, nonostante il ruolo ausiliario del settore rispetto al Servizio Sanitario Regionale.
Nella giornata in corso, quindi, dalle ore 10:00 alle 12:00 i presidi sciopereranno a Piazza del Duomo a Firenze, di fronte alla sede della Regione Toscana: ecco la lista delle criticità rilevate dai sindacati del settore.
Lo sciopero generale in Toscana
La scelta delle associazioni datoriali AIOP e ARIS di aggirare le trattative, subordinando il rinnovo a una copertura totale dei costi da parte del Ministero e delle Regioni, rappresenta la goccia che ha fatto traboccare il vaso, una presa di posizione che i sindacati ritengono inaccettabile. I lavoratori e le sigle pretendono infatti dalla Regione un intervento deciso, che vincoli le associazioni datoriali al rispetto dei contratti, in modo da garantire dignità professionale ai lavoratori dell’intero comparto e una maggiore qualità dei servizi sanitari, colmando finalmente il gap con gli stipendi della Sanità pubblica.
“Le controparti datoriali continuano a sottrarsi al confronto, adducendo motivazioni economiche che, nei fatti, scaricano sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori il peso dell’immobilismo“, denunciano Cgil, Cisl e Uil. Il comunicato sottolinea inoltre: “Questa condizione non è più tollerabile. Non si tratta soltanto di retribuzioni inadeguate, ma del mancato riconoscimento della dignità professionale e del valore umano di chi ogni giorno assicura cura e assistenza ai cittadini, in particolare alle persone fragili“.

I sindacati: “Serve un chiaro atto istituzionale”
I sindacati hanno quindi lanciato un avvertimento: “Ignorare queste rivendicazioni significa mettere a rischio l’equilibrio dell’intero sistema sociosanitario regionale“.
Il comunicato si conclude con una richiesta precisa: “Chiediamo con forza che la Regione Toscana assuma un’iniziativa concreta: subordinare il rilascio e il rinnovo degli accreditamenti alle strutture sanitarie private al rispetto dei contratti collettivi nazionali, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative – Cgil, Cisl e Uil – nonché al loro aggiornamento periodico. Solo un chiaro atto istituzionale può imprimere una svolta al confronto e garantire tutele certe per tutti gli operatori“.