Drammatico episodio questa mattina alla stazione ferroviaria di Carrara-Avenza dove una donna, mettendosi ad urlare, è riuscita, con l'intervento di alcuni ragazzi di colore, a sventare il suicidio di un uomo, un rumeno, che si era già sdraiato sui binari al sopraggiungere del treno.
"Erano le 10,30 di oggi - racconta l'addetta alle vendite di moda Cristina "La Cri" Faini - con la mia giovane figlia Silvia ci rechiamo alla stazione di Avenza per prendere il treno verso Livorno. Dobbiamo recarci all'ospedale a trovare mia madre, ricoverata in un reparto. Per la verità - prosegue Faini - avremmo dovuto andare alla stazione di Massa, ma alla fine e forse per buona sorte optiamo per l'Avenza. La stazione è deserta, tutto serrato, anche la biglietteria. Seduti in una panchina al secondo binario tre ragazzi di colore. Al primo un altro giovane, anche lui di colore. Più lontano e solitario scorgiamo un uomo alto, sulla cinquantina: elegante, tutto vestito di blu e cappello blu. Viso stravolto però, pareva dormire in piedi. E barcollava, come la canna al vento".
"Ad un tratto ecco il metallico avviso di chiamata del treno che sta per arrivare - racconta ancora angosciata Cristina Faini - con orrore noto l'uomo alto scendere tra i binari e sdraiarsi sulle rotaie: testa su di una verga e piedi sull'altra, parallela. Prendo ad urlare e a gridare aiuto, ma sia i ragazzi sia mia figlia hanno le cuffie alle orecchie, ascoltano musica e non si accorgono di niente. Urlo a più non posso mentre agito le braccia al cielo, come una furia invasata. Allora i quattro si rendono conto del brutto accadimento e del pericolo incombente. Si precipitano tra i binari, sollevano letteralmente l'aspirante suicida che depongono sulla banchina, mentre io chiamo il 113. Subito dopo arrivano tutti, anche ambulanza e sanitari che si occupano dell'uomo che pare in stato di trance, quasi inebetito povero tapino. La fatalità ha voluto che mi recassi alla stazione di Avenza e che lì si trovassero i quattro giovani di colore, veri eroi sprezzanti del pericolo che hanno salvato la vita al rumeno in preda a chissà quali problemi. Insomma, sono ancora stravolta ma è andata bene grazie a Dio. Purtroppo vero è che la stazione di Carrara-Avenza è sempre più triste, desolata e deserta. Roba - conclude Cristina Faini - Roba da suicidio"...