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Scritto da francesca sargenti
Economia
24 Maggio 2023

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La crescente attenzione al digitale, che ha avuto un’accelerazione durante la pandemia, sta portando ad una riorganizzazione del sistema bancario anche nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa con una diminuzione degli sportelli e dei Bancomat ed un aumento delle operazioni online. L'aumento dell'utilizzo di forme di pagamento elettroniche, anche a causa di vincoli normativi, ha portato a un incremento dei POS. Se la pandemia aveva compresso molte tipologie di spesa e di investimento portando ad un aumento involontario del risparmio, nel 2022 si assiste ad un rallentamento con le famiglie e le imprese che attingono alle risorse finanziare per coprire l’aumento dei costi causato dall’inflazione ma anche per cercare forme più interessanti di impiego come il residenziale. Dopo due anni di crescita, il 2022 registra una flessione nei prestiti alle imprese, andando a colpire soprattutto quelle di minori dimensioni e le artigiane che, rispetto alle altre, segnalano un elevato utilizzo dell’accordato. Tra le diverse tipologie di prestiti calano quelli per gli investimenti produttivi mentre, pur in progressivo ridimensionamento, crescono quelli concessi alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione. Le sofferenze bancarie, ancora generalmente su livelli molto bassi, segnalano alcune criticità, soprattutto nelle costruzioni. Questo, in sintesi, è quanto emerge dall’analisi dei dati della Base Dati Statistica della Banca d'Italia effettuata da Giuliano Dini, già direttore della filiale di Lucca, presentata questa mattina a Lucca presso la sede della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest.

"Il credito svolge un ruolo chiave nell'attivazione dell'attività economica, nell'innovazione, nella creazione di posti di lavoro e nel miglioramento della qualità della vita per le famiglie - dichiara Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest ed il suo monitoraggio consente di ottenere informazioni preziose sulle tendenze dei diversi comparti. Se da un lato, infatti, è senz’altro positiva la crescita dei finanziamenti destinati all’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie dall’altro, invece, emergono alcuni elementi che destano una certa preoccupazione. Tra questi si segnalano la riduzione dell’erogato alle piccole imprese, il calo dei prestiti destinati agli investimenti produttivi ma anche la crescita del credito al consumo concesso alle famiglie per mantenere invariato il profilo di spesa. Come Camera di Commercio, continueremo a monitorare queste evoluzioni consapevoli dell’importanza di fornire un quadro aggiornato e completo utile nel processo decisionale dei diversi stakeholder.”

Il credito in provincia di Massa-Carrara

Stabile il numero degli sportelli bancari, calati molto nel passato. Cresce l’operatività online

A fine 2022 gli sportelli bancari operativi nella provincia di Massa-Carrara sono 76, uno in meno rispetto al 2021 per un totale di 510 dipendenti. Dal massimo toccato nel 2011, 114 sportelli sul territorio, è stato chiuso un terzo delle filiali (-38 unità), soprattutto sulla Costa apuana mentre in Lunigiana sono stati chiusi 12 sportelli. Considerato che nessun comune è stato abbandonato, e tenuto conto anche degli sportelli di Bancoposta, la provincia appare ancora servita in modo sufficiente.

Negli ultimi anni, in provincia di Massa-Carrara, il rapporto banche-clientela è mutato, con una crescita dei rapporti telematici e a distanza: le famiglie hanno infatti aumentato l’utilizzo dell’Home banking (+5,3 per cento il numero rapporti nel periodo 2019-2021, ultimo anno disponibile), mentre l’utilizzo del Corporate banking da parte delle imprese (in termini di contratti attivati) è salito, nello stesso periodo, del +2,8 per cento.

Il crescente utilizzo di forme di pagamento elettroniche ha sostenuto l’incremento del numero dei POS (Point of sale – terminali di pagamento), aumentati del 20,3 per cento nel 2021 (ultimo dato disponibile) a quota 13.516. È invece diminuito, in linea con il ridimensionamento degli sportelli, il numero dei bancomat (ATM), scesi a quota 119.

Lieve diminuzione del risparmio nel 2022. Arretrano i depositi delle famiglie

Nel 2022 il risparmio complessivo di imprese e famiglie della provincia di Massa-Carrara ha registrato una lieve flessione (-1,2 per cento scendendo a 7.328 milioni di euro). Mentre i depositi bancari e il risparmio postale hanno segnato una moderata crescita (+0,6 per cento, +28 milioni) raggiungendo i 4.868 milioni di euro a fine anno, il valore dei titoli a custodia o in gestione (la cosiddetta raccolta indiretta) ha registrato una flessione del -4,5 per cento fermandosi a 2.460 milioni.

Il risparmio complessivo delle famiglie apuane (5.248 milioni a fine 2022) è cresciuto nel triennio 2019-22 del +8,6 per cento (+418 mln). L’aumento, almeno in una fase iniziale, è riconducibile alla compressione della spesa avvenuta durante la pandemia. Infatti, l’incremento ha interessato soprattutto i depositi bancari (3.420 milioni, +10,4 per cento nel triennio) ma in progressivo rallentamento fino a passare in negativo a febbraio 2023 (-0,1 per cento) per mantenere stabili i profili di consumo ma anche per cercare forme più remunerative di investimento ovvero per acquistare immobili residenziali. La raccolta indiretta (titoli e gestioni: 1.757 mln) è aumentata fino alla metà del 2021 per poi mostrare un deciso rallentamento e chiudere il 2022 in diminuzione del -4,4 per cento a seguito del calo delle quotazioni dei titoli ma anche per un’accresciuta preferenza per la liquidità.

La frenata degli investimenti fa crescere le disponibilità delle imprese

I depositi delle imprese apuane, aggiungendo anche il Bancoposta, sono pari a 1.253 milioni, in aumento del +0,6 per cento nel 2022, dopo la forte crescita del 2020-21 grazie anche alla possibilità di ricorrere alle garanzie del Fondo centrale di garanzia per le PMI. Aggiungendo il valore dei titoli, in forte aumento da inizio 2021, le disponibilità finanziarie delle imprese apuane salgono a complessivi 1.675 milioni.

L’aumento delle disponibilità finanziarie delle imprese è legato al rallentamento o talvolta al freno agli investimenti. La ripresa dell’attività produttiva post-covid ha infatti beneficiato della capacità produttiva già installata (investimenti) nel passato e in parte sottoutilizzata nel corso della pandemia.

Analizzando le diverse tipologie di impresa, le disponibilità delle piccole imprese sono cresciute nel 2022 del 4,9 per cento, ma l’inizio del 2023 presenta una flessione (-4,3 per cento a febbraio). I depositi delle imprese più grandi sono invece passati in area negativa già dalla metà del 2022 e risultano ancora in diminuzione a febbraio 2023 (-3,2 per cento).

 

Prosegue la crescita dei prestiti grazie ai finanziamenti alle famiglie, soprattutto per l’acquisto di abitazioni

I prestiti complessivamente concessi in provincia di Massa-Carrara (al netto delle sofferenze[1]) nel triennio 2019-22 hanno presentato un andamento crescente, con un massimo a metà 2021, in un contesto di sostegni all’economia, di disponibilità delle banche e di tassi di interesse contenuti, facendo segnare un +13 per cento (+422 milioni). Nel 2022 i prestiti totali sono saliti a 3.668 milioni (+1,9 per cento, sopra la media toscana e italiana), con finanziamenti a medio lungo termine pari a 3.215 mln. Tuttavia, a febbraio 2023 in un contesto di tassi crescenti e di una maggiore attenzione al rischio da parte delle banche, si è registrato un loro ripiegamento (-1,3 per cento).

Le famiglie, tradizionalmente attente nel ricorso all’indebitamento, hanno aumentato i prestiti richiesti al sistema bancario dell’8,1 per cento dal 2019 al 2022, con una crescita del +3,1 per cento nel solo 2022 arrivando a quota 1.709 milioni. I finanziamenti ottenuti sono stati utilizzati principalmente per l’acquisto di abitazioni (lo stock arriva a 1.083 milioni a fine 2022; +4,4 per cento), con erogazioni che però, a causa dell’aumento dei tassi, sono risultate in flessione nel complesso del 2022 (-14,5 per cento i flussi, sotto la media toscana e italiana).

Il credito al consumo è cresciuto del 4,8 per cento nell’ultimo anno arrivando a quota 633 milioni a fine 2022. Le richieste sembrano destinate a fronteggiare le spese correnti delle famiglie messe in difficoltà dall’aumento dell’inflazione. La quota di finanziamenti destinata all’acquisto di “beni durevoli a medio e lungo termine” cresce infatti di appena il 2 per cento nell’anno, arrivando a quota 197 milioni.

Nel 2022 in calo i finanziamenti alle piccole imprese e alle artigiane. Crescono manifattura e soprattutto servizi, flettono le costruzioni

Dopo la crescita del 2020 e la tenuta nel 2021, grazie al supporto dei sostegni e dalle moratorie posti in essere dal Governo, il credito concesso alle piccole imprese di Massa-Carrara (con meno di 20 addetti) ha presentato una diminuzione del 7,7 per cento nel 2022 (arrivando a 358 milioni) che è proseguita a febbraio 2023 (-9,4 per cento). Per questa categoria, l’utilizzo delle linee di credito è stato più intenso (al 94,2 per cento nel 2022) e gli sconfinamenti[2] sono arrivati al 2,2 per cento: tra i valori più elevati tra tutte le province della Toscana. Anche le imprese artigiane presentano una lenta flessione nel credito bancario: gli impieghi vivi[3] (102 milioni, al netto delle sofferenze), dopo un aumento verificatosi tra il marzo 2020 e la fine del 2021, nell’ultimo anno sono diminuiti dell’11,3 per cento: il peggior dato della regione. La tenuta del credito concesso è dovuta principalmente alle aziende di maggiori dimensioni (sopra 20 addetti). Nel periodo 2019-22 i prestiti a tali aziende della provincia di Massa-Carrara sono cresciuti del 29,4 per cento (+303 mln). Considerando l’evoluzione temporale questa tipologia ha registrato un rilevante aumento dei prestiti dal 2020 fino al maggio 2022, per poi rallentare leggermente e chiudere l’anno con un +4,6 per cento (quota 1.336 milioni). A febbraio 2023 si registra però una flessione del 4,2 per cento sui 12 mesi. Tra i settori della provincia apuana, il manifatturiero ha registrato una crescita marcatamente positiva tra il 2019 e il 2022, mentre nel 2022 gli aumenti sono stati più contenuti sino a chiudere l’anno con un +4,9 per cento (568 milioni) e con un buon utilizzo dei fidi (74,6 per cento dell’accordato). Peraltro, a febbraio 2023, il settore è passato in negativo segnando un -12,4 per cento. Quanto ai servizi i prestiti sono aumentati fino ad aprile 2021 per poi ridurre sempre più l’aumento e chiudere il 2022 con un modesto +1,5 per cento (946 milioni) e segnare un +0,4 per cento a febbraio 2023. Tra il 2019 ed il 2022 il comparto ha segnato una crescita del +15,2 per cento: il più elevato in regione. Anche l’utilizzo delle linee di credito è cresciuto nei servizi arrivando al 77,4 per cento a fine 2022. All’emergere delle prime difficoltà, si pensi alla questione dei bonus e della cessione dei crediti a questi collegati, le banche sono tornate a considerare rischioso il settore edile riducendo il credito loro concesso. Il credito erogato alle costruzioni, in ripresa fino ad aprile 2021 (ancorché diminuito dell’1,1 per cento nel triennio 2019-2022), è tornato in negativo nel 2022 (-6,4 per cento, 147 milioni) più che in altre province. A febbraio 2023 la discesa dell’edilizia risulta ancor più marcata (-12,1 per cento).

In calo i finanziamenti per gli investimenti produttivi

I prestiti a medio e lungo termine concessi in provincia di Massa-Carrara, in crescita a partire dalla seconda metà del 2020, hanno mostrato un rallentamento nella seconda parte del 2022, che si è chiuso a 3.215 milioni con un aumento dello stock del +0,7 per cento ma una flessione del flusso di credito erogato nell’anno del -8,5 per cento. I prestiti a medio lungo termine delle imprese, cresciuti a partire dal 2020, a fine 2022 ammontano a 1.500 milioni, in calo del -3,4 per cento nei dodici mesi. Con riferimento alla destinazione, i finanziamenti oltre il breve termine per “finanziari e altri” (acquisto di beni mobili e immobili, partite di giro, ecc.) hanno raggiunto i 2.839 milioni nel 2022 (+1,0 per cento), con un aumento che negli ultimi tre anni è stato del +19,6 per cento. I prestiti per investimenti “non finanziari” (ossia in costruzioni, fabbricazione macchinari, attrezzature, impianti, mezzi di trasporto, ecc.) si contraggono invece sia nel 2022 (-1,6 per cento, a 376 milioni) che negli ultimi tre anni (-9,1 per cento tra il 2019 ed il 2022).

Migliora la qualità del credito, ma restano le criticità per le imprese meno strutturate

Nel 2022 è proseguita la diminuzione delle sofferenze in provincia di Massa-Carrara, scese a 63 milioni (-20,3 per cento) a fine 2022 per effetto di rilevanti svalutazioni e cessioni di partite deteriorate da parte delle aziende di credito. Il tasso di deterioramento, che esprime gli impieghi passati a default nel periodo rispetto a quelli iniziali, nel corso degli ultimi tre anni si è mantenuto su livelli superiori alla media nazionale e regionale, nel 2022 ha registrato un progressivo miglioramento (1,078 per cento contro l’1,828 per cento del 2021) collocandosi al di sotto la media toscana.

La qualità del complesso degli affidamenti alle piccole imprese presenta criticità, con un tasso di decadimento al 2,856 per cento a fine 2022 (era il 2,363 per cento a fine 2021), mentre per le imprese più grandi gli indicatori sono stati relativamente elevati sino al 2021 (2,737 per cento) per poi scendere a 1,185 per cento a fine 2022, sotto la media toscana e nazionale. Tale andamento è imputabile principalmente al manifatturiero che ha registrato punte elevate nel corso del 2022 per poi scendere a fine anno a quota 1,9 per cento. Analogo andamento si rileva per i servizi, con tassi elevati nel corso dell’anno ma in miglioramento a fine anno (1,3 per cento). Pressoché stazionario l’indice delle costruzioni, notevolmente migliorato a fine anno (0,5 per cento) era l’1,7 per cento alla fine del 2021. Per le famiglie la qualità del credito nel 2022 è migliorata, malgrado una ripresa delle difficoltà a fine anno che lo ha portato l’indice allo 0,591 per cento (era comunque a quota 0,807 per cento a fine 2021).

Principali variabili creditizie al 31/12/2022 - Provincia di Massa-Carrara

 

Val. assoluti in milioni di euro

Var.  per cento 2022

Sportelli (numero)

76

-1,3

Depositi (banche e bancoposta)

4.868

0,6

Raccolta indiretta

2.460

-4,5

Impieghi vivi

3.668

1,9

Famiglie

1.709

3,1

Piccole imprese

358

-7,7

Imprese > 20 addetti

1.336

4,6

Medio-lungo termine

3.215

0,7

Credito al consumo

633

4,8

Sofferenze

63

-20,3

Tasso di deterioramento ( per cento)

1,078

-

Fonte: Base Dati Statistica della Banca d'Italia

[1] Le sofferenze comprendono la totalità dei rapporti in essere con soggetti in stato d'insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili.

[2] Quota del credito utilizzato rispetto a quello accordato.

[3] Si tratta di prestiti impieghi al netto delle sofferenze.

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